La Confraternita - News ed Eventi
2010 - Rappresentazione teatrale de
"Il vero Tesoro de’ Santi Corpi de’ Gloriosi Martiri
Mauro Vescovo, Pantaleone e Sergio"
“Una vita senza un po’ di divertimento è come una lunga strada senza una taverna”. Queste le parole pronunciate da Mons. Pompeo Sarnelli (1649 – 1724) e che riassumono la sua idea di educazione morale.
Insegnare divertendo significava, nella società del ‘600, avvicinare il volgo contemporaneamente alla Cultura e alla Fede, in maniera non pedante.
Questo perché il Sarnelli, uomo erudito, dalla raffinata intelligenza, ma al contempo gioviale ed estroverso, intendeva la sua missione pastorale come un alto mandato civile.
Sarnelli non solo scrisse e diede alle stampe opere (in tutto 59) telogiche, agiografiche, storiche, artistiche, scolastiche e letterarie, ma seppe cimentarsi con ardimento anche nella poesia dialettale e nel teatro.
Da un lato condannò gli abusi carnevaleschi, la bestemmia, l’usura, le pratiche di autoflagellazione e il teatro profano, dall’altro stimolò, con i propri scritti leggeri, ad apprezzare ed onorare la storia dei Santi Patroni protettori di Bisceglie.
E difatti, tra le sorprese del Sarnelli ritroviamo il volumetto “Il Vero Tesoro de’ Santi Corpi de’ Gloriosi Martiri Mauro Vescovo, Pantaleone e Sergio”, operetta teatrale stampata a Napoli nel 1709 e recuperata dal Museo Diocesano di Bisceglie nella biblioteca privata di sua ecc. don Nicola Consiglio.
La Commissione Feste Patronali presieduta dal cav. Vittorio Preziosa ha ristampato in copia anastatica un’opera di Mons. Sarnelli e presentata ufficialmente venerdì 6 agosto dal prof. Antonio Uirilli dell’Università di Palermo.
Il biscegliese Paolo Todisco che, dopo anni nel mondo dello spettacolo come attore, scenografo, autore teatrale, si è scoperto da vent’anni a questa parte “regista del sacro”. Con coraggio e sagacia Todisco ha saputo riadattare il testo sarnelliano alle esigenze sceniche contemporanee. Sorprendente il risultato e la disinvoltura sul palco degli attori non professionisti, pur alle prese con difficile testo in lingua arcaica, a volte colta a volte popolare.
Accurata la messa in scena, appropriati i costumi, efficacissima la scenografia, che nella sua essenzialità ha saputo sfruttare arredi sacri dell’epoca, opportunamente restaurati per l’occasione.
Quella del 10 agosto è stata una vera e propria “Festa della Fede”, che ha coinvolto istituzioni (presenti non solo il Sindaco e amministratori comunali, ma anche il vescovo della Diocesi Trani-Barletta-Bisceglie, Sua Ecc. Rev.ma Mons. Giovan Battista Pichierri), la Confraternita dei Santi Martiri e le altre confraternite locali, fedeli, cittadini e turisti, tutti incantati dal fascino del teatro di piazza.
C’è chi si reinventa le proprie tradizioni a scopi turistici e di promozione territoriale, Bisceglie ha scoperto di averne una interessantissima e davvero antica.